BrainCircle Italia è stata invitata a collaborare alla sedicesima edizione del Festival della Scienza di Genova, dal 25 ottobre al 4 novembre 2018. Tema del Festival: Cambiamenti. Paese ospite è Israele, considerato leader nel mondo per lo sviluppo tecnologico e le start up.
Il 25 ottobre la tavola rotonda inaugurale del Festival ha presentato le ricerche più interessanti e innovative e illustrerà il sistema che incentiva le start up e ha fatto di Israele il Paese dell’innovazione tecnologica. L’Università Ebraica di Gerusalemme, alla quale BrainCircle Italia è affiliata, ha presentato una mostra per i 100 anni dalla sua fondazione, con una serie di pannelli che illustrano i maggiori successi nel campo della ricerca. L’Università è stata fondata nel 1918 sul Monte Scopus da Einstein, Buber, Freud e Weizmann, è tra le più prestigiose università al mondo.
I tre eventi organizzati da BrainCircle Italia al Festival della Scienza
26 ottobre 2018, ore 18.00, Palazzo Ducale, Sala del Maggior Consiglio
Lectio Magistralis di Re’em Sari
Mostri delle galassie. Onde gravitazionali e buchi neri: alle porte di una nuova avventura scientifica
In inglese con traduzione simultanea, modera Marco Pallavicini. La presenza di buchi neri di grandissima massa al centro delle galassie è accertata da tempo e la Via Lattea non fa eccezione. Questo nostro “mostro” astrofisico è stato finora studiato per mezzo del moto delle stelle nelle sue vicinanze, oppure osservando l’emissione di onde radio, raggi X e raggi gamma da parte del materiale che vi cade dentro a velocità prossime a quelle della luce. La recente scoperta delle onde gravitazionali e, soprattutto, la dimostrazione dell’osservabilità diretta dei buchi neri per mezzo dei rivelatori di onde gravitazionali hanno dato uno straordinario impulso a queste ricerche, offrendo uno strumento inedito per rispondere a vecchie domande e nuovi enigmi. I buchi neri sono davvero come quelli descritti dalla teoria di Einstein o esistono alcune differenze? L’origine di questi buchi neri è figlia del collasso di antiche stelle e del loro progressivo accrescimento oppure parte dei buchi neri sono primordiali, ovvero prodotti già nei primi istanti? Che cosa succede a una stella quando si avvicina a un buco nero, prima di essere “inghiottita”? Intorno al buco nero ve ne sono una miriade di più piccoli, come alcune osservazioni indirette sembrano suggerire, oppure no? Ogni grande scoperta offre nuove domande e le onde gravitazionali non fanno eccezione.
27 ottobre 2018, ore 15.30, Palazzo Ducale, Archivio Storico del Comune
Il tempo esiste solo nel nostro cervello? Fisica, Filosofia e Neuroscienze a confronto
Incontro con Domenica Bueti e Mauro Dorato, modera Viviana Kasam.
Che cos’è il tempo? Esiste in modo assoluto fuori di noi o è solo una proiezione della nostra mente? Il tema è oggi di grande attualità e il dibattito fra i fisici, che negano l’esistenza del tempo lineare, e i neuroscienziati, che ne sostengono l’esistenza come indispensabile per la creazione dell’identità, della coscienza, della memoria e per il funzionamento del cervello, è molto acceso. L’incontro esamina il conflitto profondo tra il tempo della fisica e quello della nostra esperienza, in particolare rispetto alla natura del momento presente. Il filosofo della scienza Mauro Dorato spiegherà come per la fisica il presente non esista, mentre nella nostra vita gioca un ruolo imprescindibile nella sensazione dello scorrere del tempo. Nella fisica relativistica, infatti, il presente di un evento è l’evento stesso e, pertanto, non ha alcuna estensione temporale mentre nella nostra esperienza la sua durata non è istantanea. Le leggi fisiche fondamentali non distinguono tra passato e futuro, di contro la nostra esperienza del mondo è ovviamente irreversibile. La ricercatrice Domenica Bueti illustrerà il tempo dal punto di vista delle neuroscienze. Come fa il nostro cervello a elaborare e produrre il senso del tempo? Può la percezione del tempo variare da una persona a un’altra? Che relazioni ci sono tra la percezione del tempo e quella dello spazio? Scopriremo come si studiano i meccanismi neurali alla base della percezione del tempo grazie alle moderne tecniche di neuroimaging e neurostimolazione.
28 ottobre 2018, ore 18.00, Palazzo Ducale, Sala del Maggior Consiglio
Un nuovo approccio alla rigenerazione del cervello. Curare le lesioni cerebrali con l’ossigenoterapia iperbarica.
Dialogo internazionale con Pietro Calissano, Shai Efrati. Modera Viviana Kasam.
Gli studi pubblicati negli ultimi anni presentano prove a favore dell’efficacia dell’ossigenoterapia iperbarica (OTI) nella cura di danni neurologici quali lesioni cerebrali da trauma e ictus. Questa nuova comprensione porta a un cambio di paradigma rispetto al modo in cui ci riferiamo alle lesioni cerebrali croniche, la cui guarigione potrebbe essere paragonata, ora, a quella di ferite non cicatrizzate in altre parti del corpo. Il candidato per il trattamento con ossigenoterapia iperbarica è un paziente con lesioni cerebrali non recuperate, nel quale l’ipossia tissutale è il fattore limitante per il processo di rigenerazione. In questo paziente, il trattamento con OTI può indurre un ripristino della neuroplasticità nelle regioni interessate, dove si presenta un disallineamento tra anatomia e fisiologia del cervello.